Parte oggi la rubrica dedicata alle “Persone di web marketing turistico” e lo fa alla grande con il piacevole confronto con Veronica Gentili.
Veronica è una toscanissima docente e consulente in Social Media Marketing & Web Marketing per varie aziende e associazioni sul territorio nazionale e ha all’attivo due libri dedicati a Facebook e il suo utilizzo per il business. Il suo approccio mira a rendere i social delle reali risorse di business, cercando di farne un utilizzo professionale, concreto e sopratutto misurabile. Spazio quindi alla piacevole chiacchierata con lei sullo “scottante” tema “Facebook per Hotel e strutture ricettive”.
Partiamo dalla base: oggi un hotel, un b&b, un resort o qualsiasi altro ente/struttura turistica possono fare a meno di uno strumento come Facebook per promuoversi? Perché?
Direi che non possono proprio permettersi il lusso di non esserci, semplicemente perché è lo spazio che abitano la maggior parte dei nostri clienti e potenziali clienti per informarsi, relazionarsi e raccontarsi ogni giorno, per diverse ore al mese.
Che loro scelgano di esserci o meno, con ogni probabilità qualcuno avrà già creato una pagina per loro (per fare il cosiddetto check-in), starà parlando di loro e li avrà recensiti; la scelta oggi non è più essere o non essere presenti, ma essere presenti in modo professionale ed efficace o amatoriale e poco utile, direi.
Secondo te quali sono le componenti fondamentali che una struttura deve conoscere per riuscire ad arrivare alle persone attraverso Facebook?
Una struttura deve aver prima di tutto ben chiaro qual è la propria Unique Selling Proposition, cosa la differenzia da tutti i propri concorrenti, perché le persone dovrebbero scegliere di soggiornare lì anziché altrove e sviluppare attorno ad essa la propria strategia su Facebook. Se tutti diciamo che offriamo “camere confortevoli e luminose” e “staff competente ed accogliente” siamo l’uno uguale all’altro e quindi non diamo agli utenti motivo alcuno per preferirci, ma se invece sappiamo di avere tutti i servizi ed i comfort per le famiglie con bambini piccoli ed un ristorante dove si mangia davvero bene, allora ecco che possiamo raccontare cosa ci caratterizza attraverso foto e video (es. uno spettacolo organizzato dagli animatori, i bambini che si divertono in piscina – mi raccomando fate firmare ai genitori le liberatorie!-, la foto del cuoco che sceglie nell’orto le spezie per il menu della sera, i piatti del giorno…) e attirare le persone giuste.
Diventa ovviamente indispensabile anche capire chi è il nostro cliente tipo (o meglio, i nostri clienti tipo), le buyer persona e costruire intorno ai loro bisogno, desideri ed interessi non solo delle offerte dedicate, ma anche una comunicazione mirata; siamo nel 2017, non basta più dire “il mio ospite tipo ha dai 30 ai 60 anni e viene dal Nord Italia”, ma serve comunicare in modo specifico ai nostri potenziali clienti secondo le loro specificità.
Ti sottopongo un tema abbastanza dibattuto tra i vari consulenti di marketing turistico, curiosissimo del tuo punto di vista: piano editoriale sì o no? E se sì, non si corre il rischio di perdere l’importante apporto che può arrivare dal real-time e la quotidianità? Io sono per il sì per il fatto che questi albergatori se non si organizzano le cose non le fanno.
Assolutamente sì per il piano editoriale, serve una linea guida, un canovaccio sul quale basare gli aggiornamenti della nostra pagina, che dia coerenza e costanza al nostro operato online; ovviamente deve essere un piano editoriale “elastico”, che ci permetta di pubblicare “in corsa” un aggiornamento importante, un tramonto favoloso, un evento in real time che si sta svolgendo, in modo inaspettato intorno a noi e che vale la pena essere raccontato.
L’importante è stare attenti a non subissare di aggiornamenti la nostra pagina “tutti insieme” in un giorno.
Quali sono gli errori da non fare? Quello di abbandonare la pagina una volta chiusa la struttura stagionale lo dico io, così vai più in profondità 😀
Quello è uno degli errori chiave che fanno molti hotel, b&b, agriturismi, etc con apertura stagionale; in realtà, come tutti ben sappiamo, in moltissimi casi la decisione di soggiornare in questa o quella struttura si sviluppa settimane, se non mesi prima.
Come possiamo intervenire positivamente in questo processo decisionale se ci “eclissiamo” e facciamo rivedere a stagione già iniziata? Un altro errore terribile è quello di far gestire la pagina dal receptionist che ha altre mille cose da fare o dal “figlio del proprietario che sa usare il computer e sta sempre su Facebook”; ricordiamoci che su Facebook c’è l’immagine e quindi la reputazione della nostra struttura, affidarla a chi non sa raccontarla con la dovuta professionalità e strategia è un rischio che paghiamo molto caro.
L’altro errore madornale è quello di pensare che Facebook sia gratis; se volete renderlo una reale risorsa di business, è necessario investire periodicamente (non una volta ogni tanto!) in campagne di advertising mirate, sia a farvi conoscere, che a generare contatti e vendite, ovviamente avendo cura di selezionare bene i pubblici e offrire loro messaggi rilevanti.
Grazie mille Veronica!
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