Visibilità online Hotel: ha ancora senso investire nei portali tematici?

Visibilità online hotel

Spesso e volentieri le informazioni presenti in un sito e la loro creazione creano massima urgenza di fruizione in tempi brevi da parte degli utenti. Basti pensare alle offerte di strutture ricettive, create molto spesso sotto data, che spesso non raggiungono audience sufficiente a portare conversioni nonostante prezzi estremamente competitivi. Purtroppo tempi brevi e visibilità faticano a coesistere in rete e diviene necessario ricorrere al famoso “Piano B”.

Di fronte ad un ampio ventaglio di opportunità disponibili in rete, la tendenza delle attività è quella di acquistare visibilità, mediante pay per click, banner o spazi in portali tematici che garantiscono ritorno praticamente immediato per ricerche associate a keys caratterizzate da ampio traffico potenziale e concorrenza talvolta estrema.

La domanda (o riflessione) che cercheremo di sviluppare in questo articolo rivolge la propria attenzione su questa ultima: ha ancora senso investire denaro e risorse per spazi su portali tematici per dare visibilità ai nostri progetti? Se ci affidassimo all’istinto la risposta sarebbe affermativa, ma è necessario soffermarsi su alcuni aspetti (non necessariamente si tratta di pro e contro, ma solo di aspetti che devono essere presi in considerazione secondo me).

Rispetto agli indicatori che abbiamo scelto di misurare, quali sono i risultati provenienti dai singoli portali?

Con le opportune attività di tracking possiamo conoscere in ogni momento il rendimento di un referral esterno ed è sicuramente opportuno soffermarsi periodicamente su questi valori. Spesso la visibilità che questi siti sono in grado di trasferirci proviene da chiavi a basso potenziale di conversione: potremmo ritrovarci con un alto numero di visite e zero clienti e dubito esistano imprenditori che investano volentieri in questo tipo di situazioni.

La visibilità è temporanea e vincolata ad un contratto tra due parti. Ne vale la pena?

Le possibilità di visita dipendono in modo significativo da un progetto esterno che ha proprie dinamiche, una propria filosofia e, soprattutto, proprie scelte commerciali. Siamo sicuri che chiunque lavori al proprio portale lo faccia in modo imparziale e trasparente, ma il solo fatto di non avere l’assoluta certezza e il totale controllo su questo aspetto, dovrebbe essere agente scatenante di più di un dubbio.

Con lo stesso investimento quali altri strumenti di visibilità avremmo potuto utilizzare e con quali potenziali ritorni?

Le risorse finanziarie sono fondamentali e imprescindibili in un progetto che necessita di visibilità ma, in particolar modo in questo particolare periodo storico, non sono molte le attività che possono permettersi di sperperare o di investire più volte per lo stesso obiettivo. Occorre selezionare in modo accurato su cosa puntare e spesso i portali faticano ad essere competitivi sotto questo punto di vista, soprattutto perché esistono numerose alternative che possono essere gestite direttamente da noi(basti pensare ai ppc), in funzione delle nostre strategie commerciali e che, se opportunamente ottimizzati, possono consentire ingenti risparmi di denaro. Inoltre questi strumenti alternativi forniscono molti più dati utili a formulare previsioni che consentano di capire il potenziale e la portata di una determinata azione (riallacciandomi all’esempio dei ppc pensiamo alla potenza informativa di uno strumento come lo “Strumento per le parole chiave di Google Adwords“).

Quali informazioni e quale valore aggiunto stiamo apportando alle ricerche dell’utente?sono sufficienti, in un ambiente ad alta competizione costituito da attività simili tra loro, ad influenzare maggiormente l’utente rispetto a variabili determinanti come il prezzo?

L’obiettivo dichiarato di Google è quello di fornire all’utente il risultato di maggior qualità rispetto alle sue ricerche ed è in questa prospettiva che dobbiamo pianificare la nostra strategia di visibilità. Partendo da questa premessa è abbastanza semplice comprendere come un portale difficilmente possa essere la miglior soluzione.

Pensiamo ad una persona interessata ad una vacanza a Riccione in un hotel tre stelle sul mare per le sue vacanze estive. La SERP per la keyword a coda lunga “hotel riccione tre stelle sul mare” pone l’utente di fronte a risultati organici ed ad una miriade di altri strumenti dall’impatto visivo molto più rilevanti. Ci sono ambiti dove gli utenti non fanno altro che consultare le mappe.

Ammettiamo che il portale, posizionato organicamente, riesca ad attrarre maggiormente questo utente, quale valore aggiunto riuscirebbe poi a trasferire all’utente? Sta’ cercando una struttura all’interno di un motore di ricerca nel quale ha a disposizione tutte le strutture e si ritrova all’interno di un sito nel quale deve comunque effettuare un ulteriore cernita. Non era forse più conveniente fare in modo che la SERP restituisse direttamente il nostro sito o, perché no, la nostra offerta dedicata alle persone interessate ad un hotel tre stelle di Riccione affacciato sul mare?

Inoltre spesso e volentieri in questi nuovi ambienti vengono inserite informazioni prese dal nostro sito andando incontro a tutte le problematiche legate ai contenuti copiati (oltre alla mancata occasione di dare informazioni aggiuntive alle persone in un nuovo spazio a nostra disposizione).

In conclusione possiamo affermare che l’investimento in un portale tematico richiede più di una valutazione, specialmente quando si deve far fronte ad investimenti importanti per mantenere visibilità altrui (sì, anche del nostro odiatissimo concorrente).

In particolari nicchie dimostrano ancora ampie opportunità di conversione e di visibilità, con risultati qualitativamente interessante per l’utente, ma che sia forse il caso di provare prima a ragionare su se stessi? Voi cosa ne pensate?

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