Mi sono chiesto più volte se avesse senso raccontare un evento chiuso al pubblico di cui non posso condividere il materiale utilizzato. Il rischio è che ne esca un vanesio racconto più che un resoconto. Quindi sì, ne uscirà un vanesio racconto perché lunedì 20 novembre 2017 è una data che ricorderò per molto tempo con grande piacere.
Partiamo dalla parte formativa: all’interno del Campus di Rimini dell’Università di Bologna, ho è parlato di SEO per il turismo agli iscritti al corso di Web Communication tenuto dalla mia collega e amica Martina Manescalchi
3 ore di seminario in lingua inglese, cercando di offrire le basi della materia e offrendo una strada per cercare di mettere in pratica una strategia per lavorare sui motori di ricerca con il sito di un hotel.
Ecco l’indice degli argomenti affrontati:
INTRODUCTION
SEO: definition
How Google (search engines) work: algorithm
Way to rank your site on search engine
SEO today: Content is king?
SEO ONSITE
Indexability
URL structure
Images
Title tags & meta tags
Headline tags
Internal links
Mobile optimization
SEO OFFSITE
Google updates
Link Building for dummies
KEYWORD RESEARCH
Different types of keyword
Long-tail concept & theory
Identify long-tail keywords
How to search for keywords
PERFORMANCE
Google Analytics: Traffic
Google Search Console: Indexed pages, links, keyword, status
Other Tools: Rankings
HOW TO DEVELOP A “SEO HOTEL STRATEGY”
Una base appunto, che (per fortuna) ha raccolto l’attenzione degli studenti e le loro domande interessate.
E poi c’è una parte che non ha niente a che fare con l’insegnamento ma ha a che fare con le sensazioni che una lezione del genere mi ha trasmesso.
Emozioni, curiosità, domande, stimoli: in tre ore è passato di tutto nella mia testa.
E quindi, in ordine più o meno sparso:
- Cosa facevo io nel 1996 quando buona parte di loro nasceva?
- Ok, questo lo hanno capito mentre prima son certo che gli sia sembrato arabo (attributo nofollow, ad esempio).
- Devo necessariamente iscrivermi ad un corso di inglese.
- No, no, no non sbadigliare, dai!
- Che fastidio sti acronimi che van sillabati.
- Forse era meglio se mettevo una t-shirt.
- Ah, “and so…quindi” non è inglese?
- Quello infondo che guarda il pc mi starà ascoltando o cazzeggia come avrei fatto probabilmente io al suo posto?
- Dai, alla fine sta andando bene e ti dirò che insegnare qui non è niente male.
- …….
- …….
E avanti così per tutto il tempo, cercando di non perdere mai di mente l’obiettivo che mi ero preposto: piantare un piccolo seme di curiosità sulla SEO in delle persone che vivono oggi quel che io vivevo neanche 10 anni fa.
Ah, “quel pirla del professore” che vedete laggiù, sono io. 🙂
