Hotel e Strategie di Marketing: 4 domande a Francesco Piersimoni

Piacevole scambio di vedute con l'autore del libro Web Marketing per Hotel

Francesco è un collega della vicinissima Rimini che di recente ha pubblicato il libro “Web Marketing per Hotel“. Ho avuto il piacere di leggerlo, incuriosito dal fatto di conoscere direttamente l’autore e, almeno in parte, il modo di lavorare. Pagina dopo pagina mi son sorte alcune curiosità ed interrogativi che ho deciso di girargli e che diventano una piacevole intervista/confronto tra consulenti di marketing turistico.
Raccontami un po’ del tuo libro Web Marketing per Hotel. Com’è nata l’idea, a chi è rivolto e per quali motivi andrebbe letto.
“Web Marketing per Hotel” è un’ipotetica chiacchierata fra me e un albergatore, così come ce ne sono state a centinaia da quando faccio questo lavoro. Per questo motivo mi rivolgo al lettore usando la seconda persona singolare con un tono colloquiale.
Chi mi conosce o ha ascoltato qualche mio speech, non farà fatica ad immaginare il tono della mia voce durante la lettura.
Questo è anche il motivo per cui “Web Marketing per Hotel” non ha avuto una gestazione lunga, l’ho scritto in soli tre mesi. Non ho fatto altro che mettere nero su bianco tante idee che avevo già in mente. Ed eccoci arrivati al motivo della sua nascita: lo considero una piccola pietra miliare di una fase professionale, il modo per fissare su carta le mie esperienze lavorative sino a qui.
In una parte del libro spieghi come alcune strutture (ad esempio sulla nostra Riviera) farebbero meglio a non avere un booking engine per non perdere la possibilità di contatto col cliente potenzialmente interessato ad un preventivo ma poi inserisci questo strumento tra i necessari per disintermediare. Dove sta dunque la verità? Qual è l’approccio strategico che consigli?
Dipende, da caso a caso, in tutto il libro rimarco questo concetto.
“Web Marketing per Hotel” è una panoramica (concreta e ricca di esempi reali) sul digital marketing turistico, ma come scrivo nella parte finale del libro, ogni concetto può essere ulteriormente approfondito e va sicuramente personalizzato nel proprio unico contesto.
Questo vale anche per il Booking Engine, ho clienti che non potrebbero fare a meno di un sistema di prenotazione online e altri a cui probabilmente farei un dispetto nel proporglielo.
“Web Marketing per Hotel” non ha la presunzione di raccontare la strada migliore in assoluto per chiunque, perché questa varia da caso a caso ed è fondamentale capire quale percorso è meglio per ogni singola struttura. Questo è anche il motivo perché i consulenti come me e te e le agenzie come Retorica ed Adrias Online hanno un ruolo fondamentale.
Capitolo portali di settore: considerando come sono costruiti, come categorizzano le strutture e la visibilità che intercettano non credi che vadano in contrasto con il concetto di Unique Value Proposition e la relativa necessità di una struttura di differenziarsi? Qual è il tuo punto di vista in merito, li consiglieresti ancora?
Come sai la scelta dell’hotel da parte del turista è fatta di tanti micromomenti e di altrettanti punti di contatto digitali (e non), ognuno dei quali ha una sua importanza e una sua ragione di esistere. Il sito internet ad esempio è sicuramente il posto giusto per raccontare la struttura e per esaltarne le sue unicità.
Viceversa i portali turistici rispondono non tanto all’esigenza dell’hotel (quella di differenziarsi, come giustamente fai notare), quanto all’esigenza di un certo tipo di utenti/turisti che invece, in questa fase di scelta, hanno bisogno di comparare.
Non a caso quando su Google digiti la parola “comparare”, nella barra di ricerca Google ti suggerisce fra i termini più cercati “comprare hotel” (al primo posto) e “comparare prezzi hotel” (al secondo posto). I portali turistici sono dei comparatori in tutto e per tutto. Del resto la stessa osservazione che fai sui portali turistici potrebbe essere rivolta alle OTA.
Capitolo CRM: da quel che ho intuito non sei a favore di sistemi che portano le persone all’esterno del proprio sito (e mi trovi parzialmente d’accordo). Al tempo stesso però tante strutture hanno avviato questo tipo di processo ed offrono un’esperienza rilevante dal punto di vista del valore percepito. Come si può affrontare questo contesto competitivo secondo te?
Sono molto felice che tantissimi albergatori si siano dotati di un CRM, a prescindere dalla logica di funzionamento. Il CRM NON è lo strumento, ma una parte del marketing: letteralmente la “Gestione della Relazione con il Cliente”. Chi lavora in ambito turistico fa CRM per definizione, chi cura il rapporto con i propri clienti più di un operatore turistico? Detto questo si può fare CRM con tantissimi strumenti, banalmente anche con un foglio di Excel.
Sono assolutamente a favore di strumenti di CRM digitali avanzati, dotati di statistiche e di automatismi che aiutino gli albergatori a fare meglio il proprio lavoro. Ho anche io le mie preferenze e in generale sono sempre a favore del rapporto diretto fra albergatore e turista, non ho troppa simpatia verso strumenti che intermediano. Ciò non toglie quello che ho scritto sopra: a ognuno la sua strada in base alle proprie necessità. 
Insomma avrete capito che ci sono diversi spunti e diverse idee nel libro di Francesco che potete trovare direttamente su Amazon. Buona Lettura!
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