Ora che gli ombrelloni sono stati chiusi da un po’ e la giornate si sono fatte più fredde, è arrivato il momento di fermarsi ad analizzare le dinamiche più interessanti emerse durante la stagione estiva 2020. Un periodo in cui non abbiamo potuto fare grande affidamento sui dati storici e nel quale le persone hanno presentato comportamenti ed attitudini “inusuali” rispetto al passato.
La comunicazione mancata e il concetto di destinazione rinforzato
L’estremizzazione di questo concetto è avvenuto nel target composto dalle famiglie che, storicamente, presenta un ventaglio di bisogni ed esigenze piuttosto corposo e variegato. Ad aumentarne il “livello di difficoltà” si sono aggiunte ansie e paure legate al coronavirus, nonostante abbiamo appurato dai numeri di agosto che le persone sono disposte a molto pur di non rinunciare alle vacanze.
In questo contesto è emerso un certo buco comunicativo ed informativo che ha visto istituzioni e strutture ricettive latitare, proprio in un momento in cui le persone hanno cercato come non mai notizie sulle destinazioni di vacanza, nella speranza di poter vivere alcuni giorni di meritato relax dopo mesi piuttosto complicati. Ci si è affannati a presentare se stessi in relazione alla situazione (si potrebbe scrivere un libro sulle pagine “Viaggia in sicurezza” ed affini) ma, ci si è poco concentrati sul contesto che in questa situazione diventa ancora più determinante. Paradossalmente il concetto di destinazione ne è uscito ancora più rafforzato ma per una situazione contingente.
Ad una famiglia non basta più sapere che le stanze saranno sanificate, che ci sarà il gel per le mani in ogni dove e all’interno dell’hotel sarà praticamente “impossibile” infettarsi. Sia che si parli di spiaggia, lago, montagna, ecc… le informazioni sul contesto giocano un ruolo determinante: la passeggiata dopo cena, la gelateria o il bar, la piazza, le attività sportive o il luogo da visitare sono parte integrante del viaggio e anche di questi si ha bisogno di sapere le condizioni attuali.
Ma cosa vogliono le famiglie in procinto di decidere di prenotare una vacanza?
Cose semplici che possono essere riassunte in tre punti principali ma determinanti che proveremo a chiarire con qualche spunto ed esempio pratico.
Certezze
Le persone vogliono avvicinarsi il più possibile alla certezza che tutto andrà per il meglio e questi giorni non si trasformeranno in un incubo.
Benvengano quindi le pagine sui nostri siti “vacanza sicura” (ma attenzione a non farle diventare l’unico argomento, rischiate di ottenere l’effetto opposto) ma cerchiamo di tenere gli occhi aperti a trecentosessanta gradi. Sforziamoci di capire quali sono i punti nevralgici e i luoghi di interesse che attirano le persone verso la nostra destinazione e cerchiamo di dare informazioni certe sull’attuale condizione.
Per fare un esempio, abbiamo trascorso mesi con la preoccupazione che la gente pensasse che in spiaggia avrebbero trovato recinti in plexiglass ma non sono state abbastanze le testimonianze reali dalla spiaggia a dimostrare una condizione sicuramente differente ma non così lontana da come si viveva l’arenile fino all’anno scorso. E intanto la televisione e i giornali continuavano a cavalcare lo scoop e a “spaventare” i potenziali clienti.
Un video su ogni canale social, una serie di foto panoramiche sul sito, in sostanza, una descrizione quanto più dettagliata della realtà che permetta di acquisire sicurezza è la nostra arma principale. Fare informazione prima che la facciano altri canale che ne sanno sicuramente meno di noi.
Tempestività
Le informazioni cambiano di giorno in giorno, di ora in ora e le variabili temporali sono completamente impazzite. Non si può fare affidamento sul tempo, anzi è necessario provare ad anticipare i cambiamenti per evitare di arrivare tardi.
Aggiorniamo con costanza le pagine del nostro sito che interessano le famiglie e proviamo ad usare in modo intelligente l’area news/blog per essere coloro che offrono le informazioni giuste e rapide alle famiglie. Un vantaggio competitivo dal punto di vista comunicativo che incide sull’autorità della struttura e genera effetti immediatamente positivi sul brand.
E se analizziamo un po’ le ricerche che vengono fatte su Google ci accorgiamo che si è aperto un nuovo scenario dal punto di vista della visibilità organica sui motori di ricerca. Prendiamo ad esempio la ricerca sul parco di divertimenti “Mirabilandia”.
Google Trend segnala un interesse piuttosto calato per quest’anno ma che comunque esiste.
Osservando i vari dati a disposizione tra le ricerche correlate non si può fare a meno di notare la ricerca “Mirabilandia Covid” che ha subito una logica impennata ed unitamente a quella c’è qualcosa legato al bonus vacanze.
Sono due ricerche “calde”, vengono fatte da famiglie pronte ad andare in vacanza se raggiunte da informazioni corrette e complete. Chi gliele offre per primo, quasi sicuramente vince.
Idee Alternative
Inutile aspettare che le cose tornino come prima. I genitori vogliono ancora portare in vacanza i loro figli e vogliono trovare il modo di farlo. L’attesa di poter tornare a fare le “solite cose” (animazione, giochi gonfiabili, ecc…) è tutto tempo perso che potrebbe essere investito per cercare di aguzzare l’ingegno e proporre modi alternativi di accoglienza al mondo family.
Esiste un mondo di giochi educativi che si possono fare a distanza, unito alla possibilità di sfruttare gli spazi aperti in modo funzionale all’intrattenimento dei più piccoli. Non sarà la stessa cosa ma potrebbe essere anche meglio.
Conclusioni
Fondamentalmente è tutta una questione di ascolto, strategia, comunicazione e marketing che devono essere allineate al periodo particolare e in funzione delle persone. Niente di diverso da quello che avremmo fatto in condizioni di “normalità” e che deve essere sviluppato nel seguente modo.
- ascolto: mettiamoci nei panni della famiglia che vogliamo accogliere e cerchiamo di capire ogni singola nuova esigenza
- strategia: trasformiamo queste esigenze in opportunità da cogliere, le mettiamo in un piano, gli destiniamo delle risorse (tempo, persone e soldi) e decidiamo con quali strumenti lavorarci.
- comunicazione: raccontiamo, raccontiamo e ancora raccontiamo cosa stiamo facendo noi e cosa si sta facendo nella nostra destinazione per soddisfare i nuovi bisogni delle famiglie
- marketing: valorizziamo gli sforzi cercando di proporre prodotti e servizi family al passo con il particolare periodo.
Se ti va di approfondire l’argomento o darmi il tuo punto di vista qua sotto trovi lo spazio dedicato ai commenti. 😉