Stagione estiva 2017: i numeri sono positivi e lo saranno anche in autunno

Enit e Assoturismo hanno confermato le buone sensazioni

stagione turistica estiva 2017

Si avvicina il momento di abbassare le saracinesche sulla stagione estiva 2017. Una stagione caratterizzata dal bel tempo che ha permesso di affrontare il lavoro con una variabile (spesso decisiva) sotto controllo rispetto agli ultimi anni. Stanno per iniziare i confronti con la regione vicina, la provincia vicina, la città vicina, il paese vicino, il vicino. A parte le battute, sono in tanti a farsi la stessa domanda: com’è andata quest’anno la stagione estiva?

Provo a rispondere, unendo le sensazioni e i dati di due dei principali enti che si occupano di monitorare questo tipo di macrodinamiche che servono quantomeno a farsi un’idea complessiva che funga da riferimento di massima per procedere alle singole valutazioni.

Partiamo da Assoturismo Confesercenti che, già prima di ferragosto, annunciava numeri interessanti e un ritrovato appeal da parte del mercato estero verso il nostro paese ed una stima del tasso di riempimento medio dell’86% per la seconda/terza settimana di agosto.

Al mare risulta venduto il 95% delle camere, così come nelle zone lacustri. Ottime performance anche dalla montagna con il 92% di posti disponibili occupati per lo stesso periodo. Ritorna forte il turismo internazionale che nel periodo si attesta attorno al 45%. 204 milioni di presenze, +1,8% sul 2016.

Le motivazioni di questi numeri? Sicuramente vengono dal contesto che mai come in questa stagione si è reso favorevole. Unite al già citato clima favorevole vi è sicuramente l’agitazione dovuta ad eventi terroristici che hanno di fatto eliminato la competizione dei paesi africani (Egitto, Tunisia e Marocco) e messo in grande difficoltà località gettonate come la Spagna (escluse le isole che vanno sempre fortissimo). In particolare la crescita si è registrata al Sud e delle Isole, con un +2,9% sul periodo giugno-agosto 2016

Sulla falsa riga di Assoturismo è il report Enit che aggiunge interessanti dati relativi al turismo straniero verso il nostro paese. Secondo Enit l’autunno sarà un prolungamento di un’estate positiva sotto ogni aspetto. L’indagine si basa su 131 Tour Operator, 78 europei e 53 oltreoceano, presenti su 22 mercati stranieri.

Queste le parole del direttore esecutivo di Enit Gianni Bastianelli:

I dati raccolti con il supporto delle nostre sedi estere confermano un trend positivo per il turismo nazionale anche del mercato turistico B2B, ovvero quella parte di vendite che avviene tramite operatori professionali e i canali tradizionali. Non solo per questi mesi estivi ma anche per la stagione autunnale che seguirà, a conferma che il “prodotto” Italia continua ad essere molto apprezzato e promosso efficacemente. La strada è quella giusta: la stagionalità dell’offerta turistica nazionale deve necessariamente allungarsi il più possibile sia per sfruttare al meglio il potenziale turistico del nostro Paese sia per creare nuove opportunità professionali.

Nell’indagine svolta circa il 78% dei Tour Operator conferma che vi è un nuovo trend di viaggi verso l’Italia. Gli incrementi più rilevanti sono in Russia (+20-30%), Austria e Ungheria (10-15%), Spagna (9%), Portogallo (+10%), Usa e Canada (dall’ 5% al 15%), Cina (+15%) e Corea (dal 12% al 20%). Numeri interessantissimi che “smontano” almeno in parti il mito dei BRICS come unica alternativa per cercare di aprire nuovi mercati per il turismo di casa nostra.

Le città d’arte guidano le classifiche di gradimento. Alle solite Roma, Milano, Venezie e Firenze si stanno piano piano aggiungendo località più piccole e meno in voga ma che attraggono proprio perché non fanno parte del turismo di massa. Cibo e bere tra i prodotti sempre più richiesti, con i laghi che diventano metà sempre più ambita rispetto alle località marittime.

E attenzione appunto all’autunno poiché le previsioni di vendita offrono dati interessanti: il 75% circa ha dichiarato infatti che sono aumentate le vendite per questo periodo rispetto agli anni passati. I Tour Operator cinesi rilevano aumenti anche del 15%, altri Paesi tra l’11% e il 12% come nel caso della Spagna e tra il 5% e il 7% per USA e Canada.

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